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F1, cosa cambierà nell'era di Liberty Media?




F1, cosa cambierà nell'era di Liberty Media?

F1, cosa cambierà nell'era di Liberty Media?

Con l'ingresso di Liberty Media inizia una nuova era in Formula 1. Cosa cambierà, però, a livello operativo dopo l'addio di Ecclestone? Il nostro inviato analizza i possibili scenari
Mentre si sta delineando il quadro F.1 con il passaggio di consegne fra lo staff di Ecclestone e Liberty Media, la Manor ha cessato l’attività e 200 persone si sono ritrovate a spasso. I costi per una stagione sono tali che squadre di quel livello, senza i contributi della FOM, non sono in grado di affrontarli. Per cui il primo addio di una scuderia nella nuova era made in USA. In attesa che vengano definiti i rapporti fra la proprietà e le squadre, con la Sauber che insiste nella ridistribuzione dei soldi (anche se da svizzeri e con un budget di 80 milioni all’anno sono riusciti a creare passivi di 90 milioni a stagione…) ci sono ancora alcuni aspetti della gestione Ecclestone che gli americani scopriranno sulla propria pelle.
Anni fa, appena definiti i rapporti con le TV, Ecclestone aveva ceduto i diritti della F.1 a circa 30 milioni di euro all’anno. Ebbene, le TV che avevano acquistato i diritti avevano scoperto sul campo che nella cifra non erano comprese altre spese. Ad esempio il costo degli studi, che la struttura di Bernie cedeva a prezzo fisso, così come i costi delle linee telefoniche e quelli delle cabine di commento, infatti, ricordando quanto firmato nel contratto, Ecclestone aveva ceduto i diritti di trasmissione, non un pacchetto completo per la diffusione. Come dire che ai 30 milioni di euro sborsati per i diritti, le TV si ritrovarono a pagare altri 10-15 milioni di spese extra.
E in tempi recenti, alle radio, è stata fatta la stessa cosa. I costi dei diritti erano andati alle stelle, visto il potenziali di ascolto, con limitazioni delle trasmissioni on air dei commenti e, sorpresa, mentre fino a poco tempo prima i radiocronisti commentavano dalla loro postazione in sala stampa, da un paio di stagioni se vuoi commentare devi comprare la cabina. A 5 mila euro a GP. Con questi costi, ad esempio, la RAI ha dovuto limitare le trasferte del proprio inviato in quanto i 5 mila a GP per 9 o 10 GP facevano lievitare la spesa di altri 50 mila euro, spesa che in origine non era preventivata. E la stessa cosa è accaduta per RMC Info, l’emittente francese che ha dovuto limitare le trasferte e fare i commenti dagli studi di Parigi
Questo per dire che con Ecclestone compri una cosa, ma non sai mai cosa compri davvero, lo scopri all’ultimo momento. E qui si innestano i dubbi con Liberty Media. Infatti gli americani hanno comprato le quote e sono diventati i proprietari, ma tutte le strutture connesse di chi sono? Un esempio. I pass e la gestione dei contratti vengono fatti negli uffici di Londra, c’è un responsabile (un italiano, Pasquale Lattuneddu) segretarie e impiegati.
Questo staff è stato rilevato da Liberty Media oppure è in carico alle società di Ecclestone e nel caso, quando gli americani dovranno deliberare i pass per il personale, lo farà una nuova struttura o dovranno fare capo a quella di Ecclestone, che per inciso conosce i meccanismi, sa come muoversi ed ha esperienza? Nel caso per Liberty Media ci potrebbero essere dei costi supplementari per mantenere una struttura che non fa parte degli accordi di cessione dei diritti oppure farsi carico di assumere gente nuova che, per mancanza di esperienza, farà dei disastri anche senza volerlo.
Altro punto: i rapporti con gli sponsor. In circuito ci sono marchi fissi, come Emirates, Pirelli, Heineken, Rolex, DHL etc, che sono sponsor del mondiale, oltre ad altri gara per gara. I contratti sono stati firmati dalla FOM, ma la gestione avviene tramite una struttura che fa capo alla Allsport con sede in Svizzera. Così come la gestione delle salette VIP, 5000 euro a testa il costo del biglietto) così come la struttura del catering, con camerieri, cuochi, attrezzisti etc che hanno contratti con la società svizzera che però ha delle quote di Ecclestone.
Quindi Liberty Media se vorrà mantenere queste strutture, che garantiscono altri introiti, che faranno? Le hanno comprate oppure dovranno “affittarle” da Ecclestone se vogliono mantenere intatti gli incassi? E nel caso quelli che erano i guadagni precedenti, in questo caso non potranno più esserlo se ci sarà da pagare un affitto o creare una struttura nuova da zero. Che non avrebbe esperienza in merito.
Altro punto interrogativo: la produzione TV. La FOM da oltre dieci anni ha creato un polo televisivo itinerante che comprende studi, regie, cameramen, attrezzature e impianti fissi in tutti gli autodromi. Ad esempio, quando si va a Monza e c’è la produzione RAI, i tecnici italiani devono pensare a installare le telecamere su un percorso parallelo a quello già usato dalla TV di Ecclestone che poi cede il segnale alle emittenti satellitari che hanno acquistato i diritti. Liberty Media, che pure ha canali televisivi propri, dovrà mettere mano a portafoglio e circuito per circuito rifare tutti gli impianti oppure si affiderà alla FOM che ha monitorato in maniera unica tutte le piste del mondiale? Nel qual caso ci sarebbero altri costi da sostenere.
Così come per il personale. Si tratta di operatori che lavorano a contratto, ma che hanno grossa esperienza nel settore. Ci sarà personale Liberty Media oppure la “manovalanza” verrà girata (e pagata) dagli americani? Per non dire poi degli altri aspetti, i rapporti con i capi di stato o personalità politiche (Bernie seguiva personalmente il rilascio dei pass e sapeva chi contava e chi no), quelli con gli sponsor presenti e futuri, i rapporti con le squadre (le piccole chiedono più soldi, le grandi mantenere i privilegi e qua pare che tutti si siano già svenduti al miglior offerente mollando Ecclestone…).
Come si vede dire che comincia una nuova era in F.1 è vero da un lato, nuovo presidente, nuova società, ma dall’altro, dal lato operativo, tutto dovrebbe restare immutato e gli americani potrebbero avere qualche brutta sorpresa durante la stagione. Sono talmente tanti e tali gli aspetti dei contratti che stare dietro ad Ecclestone è impossibile. Un esempio? Nei contratti coi circuiti è prevista una clausola che decide perfino il colore delle palazzine ospitalità. Colore che resta immutato se Ecclestone firma una deroga al contratto. Siamo sicuri che gli americani non si troveranno di fronte a spese supplementari visto che le deroghe, Bernie, le rilascia solo se in cassa arriva il bonifico?

Paolo Ciccarone

(foto automoto.it)

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