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Ambiente       Pubblicata il
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Troia, discarica 'Giardinetto', la senatrice Naturale presenta una interpellanza al Ministro Sergio Costa




Troia, discarica 'Giardinetto', la senatrice Naturale presenta una interpellanza al Ministro Sergio Costa

Troia, discarica “Giardinetto”, la senatrice Naturale presenta una interpellanza al Ministro Sergio Costa
«Necessario effettuare indagini sanitarie per la tutela degli abitanti, per stabilire gli effetti che l’inquinamento possa aver causato alla popolazione»

Interrogazione al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito alla questione Giardinetto, prima firmataria la senatrice Gisella Naturale del Movimento 5 stelle.
In località Giardinetto, sul territorio del comune di Troia, la società I.A.O. Srl del gruppo Fantini, che opera principalmente nel settore della produzione di laterizi, ha acquisito uno stabilimento di laterizi per operare nel recupero dei rifiuti, ma nella realtà svolgeva soltanto funzione di deposito, i rifiuti arrivavano e venivano messi in capannoni e su aree scoperte, su un'area di 70 ettari. A partire da marzo 1999, alla società, sono state contestate una serie di irregolarità che hanno condotto al sequestro dell'area da parte dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico; dal 2008 in poi è seguita una serie di controlli da parte degli enti e autorità competenti per rilevare la composizione dei rifiuti depositati e l'inquinamento prodotto. Nel 2009 l'area è ancora oggetto di indagine per via del ritrovamento di 250.000 tonnellate di fanghi tossici altamente cancerogeni interrati per 13 metri di profondità scoperti dalla Guardia di Finanza, oltre ai cumuli di rifiuti in superficie, dentro e fuori dai capannoni.
«Nell’Interpellanza al Ministro Costa chiediamo se il ministero è a conoscenza dei fatti e se si intende, nei limiti delle proprie competenze, attivarsi con immediatezza affinché le autorità territoriali coinvolte in questo processo adottino, senza ulteriore indugio, le iniziative necessarie al fine della più rapida esecuzione delle attività di bonifica, vista l'alta pericolosità di un sito così fortemente inquinato. Se, sulla base della pericolosità del sito ormai ultra ventennale, non intendano effettuare indagini sanitarie per la tutela degli abitanti, per stabilire gli effetti che tale inquinamento possa aver causato alla popolazione, insieme ad esami specifici per la contaminazione delle falde acquifere e di tutte le matrici ambientali del territorio. Credo che sia arrivato il momento di dare una risposta, questa è una storia che è iniziata nel lontano 1996- aggiunge la senatrice Naturale. La salute dei cittadini è una priorità delle Istituzioni, i danni ambientali si ripercuotono inevitabilmente sulla cittadinanza e l’intero territorio». Conclude la senatrice pentastellata.

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