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Politica       Pubblicata il
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MARCHIO DOP ALL’OLIVA PERANZANA, LA SENATRICE NATURALE CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO




MARCHIO DOP ALL’OLIVA PERANZANA, LA SENATRICE NATURALE CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO MARCHIO DOP ALL’OLIVA PERANZANA, LA SENATRICE NATURALE CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO MARCHIO DOP ALL’OLIVA PERANZANA, LA SENATRICE NATURALE CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO

MARCHIO DOP ALL’OLIVA PERANZANA, LA SENATRICE NATURALE CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO

È il prodotto più rinomato dell’alto Tavoliere delle Puglie e merita di diritto un riconoscimento. L’oliva pugliese per eccellenza a nord del capoluogo dauno è la “Peranzana Alta Daunia”, che ha già ottenuto la PTA (Prodotto Tradizionale Alimentare) nel 2009. La senatrice Gisella Naturale (M5S), che fa parte della 9ª Commissione permanente (Agricoltura e Produzione Agroalimentare) del Senato, ne sa qualcosa, anzi è particolarmente decisa a supportare il Consorzio Peranzana per ottenere il riconoscimento della Dop (Denominazione d’Origine Protetta). “Il progetto di riconoscimento della Dop – ha detto la senatrice pentastellata - è stato e sarà un punto fermo della mia attività politica. Si tratta di un prodotto ad elevato potenziale commerciale, che può diventare una vera e propria alternativa reddituale per gli olivicoltori del territorio”. La domanda di riconoscimento della Dop è stata inoltrata al MIPAAF, ma ha ancora un percorso da compiere, a fronte di un iter burocratico non proprio semplice e articolato. La documentazione da presentare è molto complessa e riguarda una storicità di almeno 25 anni di attività produttiva, commerciale, di etichettatura e di ricerca scientifica, al fine di comprovare le caratteristiche della varietà che devono risultare uniche, distintive e non riproducibili in altri territori. In sintesi, è necessario dimostrare l’origine, la territorialità e la qualità oggettiva delle produzioni ma anche tanti altri aspetti tecnici ed economici, come richiesto dalla normativa vigente in termini di certificazione a DOP. “Siamo legati da sempre alla terra e ai valori della cultura contadina – continua Naturale – e l’albero d’ulivo rappresenta per noi un elemento patriarcale e identitario, a cui siamo legati con passione e rispetto. Il mercato italiano presenta già una buona richiesta di questa particolare oliva del Tavoliere, ma è necessaria un’opera di internalizzazione, affinché la Peranzana Alta Daunia possa continuare a varcare i confini dello Stivale in maniera continuativa. Ne ha tutti i diritti, per qualità, per resistenza e per le proprietà organolettiche”
Ad affiancare il programma Peranzana ci sono sono l’Università degli studi di Foggia, il CREA con il Progetto ALIVE, i comuni dell’alta Daunia, l’associazione la Peranzana Alta Daunia e altri enti istituzionali e privati. “Il mio impegno fino ad ora deve necessariamente avere un seguito – conclude la senatrice – affinché la nostra oliva speciale ottenga il suo riconoscimento. È un impegno che ho preso e che porterò a termine” .

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