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Politica       Pubblicata il
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On.Macina e On. Faro di Impegno Civico chiarezza su geografia giudiziaria


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On.Macina e On. Faro di Impegno Civico chiarezza su geografia giudiziaria

GEOGRAFIA GIUDIZIARIA, LA REALTA’ E LE PROMESSE ELETTORALI. LA SOTTOSEGRETARIA MACINA FA CHIAREZZA A FOGGIA IN UNA CONFERENZA STAMPA. L’ON. FARO VITTIMA DI UNA ODIOSA CAMPAGNA SOCIAL PER AVER ACCESO I RIFLETTORI SULL’ISTMO DI LESINA
Un incontro con la stampa per parlare di giustizia e legalità in provincia di Foggia, in terra di ‘quarta mafia’ derubricata dalla campagna elettorale (tema troppo sensibile per l’acquisizione di consensi a ogni costo). Protagoniste due esponenti di punta pugliesi di Impegno Civico, la sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina e l’on. Marialuisa Faro. Entrambe hanno rivendicato quanto fatto dagli ultimi tre esecutivi di cui hanno fatto parte, dalla sezione staccata della Dia alla firma del protocollo che consentirà il trasferimento presso la ex caserma Miale dei magistrati della DDA di Bari che indagano sulla mafia foggiana. L’on. Macina ha poi fatto chiarezza su problematiche e criticità che si stanno traducendo in promesse elettorali e annunci difficilmente traducibili in realtà. La geografia giudiziaria, in primis, “la cui riforma parte dal lontano governo Monti, che sulla base di tagli lineari ha ridotto e accorpato molte sedi. Per rivederla davvero, come si è discusso nella commissione Viesti, tenendo conto della particolare conformazione dei territori e del tasso di densità criminale, occorre rivedere i criteri che hanno individuato unicamente nei capoluoghi di provincia le sedi dei tribunali: ma si può fare con una legge di iniziativa parlamentare e con il contributo di tutte le forze politiche, non con la semplice azione dell’esecutivo” ha spiegato. “E magari, quelli che oggi parlano della necessità di rivedere i tagli, sono gli stessi che all’epoca li hanno votati”, ha aggiunto. Per l’attesa nuova Cittadella della Giustizia, i fondi per l’ampliamento sono stati tutti stanziati, i ritardi sono dettati dall’esproprio di alcune particelle. Altro tema ricorrente, la carenza di personale. “Per quanto riguarda quello amministrativo, il numero è sensibilmente aumentato, anche durante la pandemia c’è stata una massiccia immissione di nuovi cancellieri. Per quanto riguarda invece i magistrati, bandiamo i concorsi e non riusciamo a coprire i posti messi a bando: il problema non è quindi nel numero dei magistrati ma nel fatto che non si superano i concorsi. Vanno quindi rivisti i criteri per accedervi, e il governo ancora in carica ha operato una modifica in tal senso. Ancora, attraverso le piante organiche flessibili è oggi possibile ampliare l’organico di alcuni tribunali che meritano un’attenzione maggiore, come quello di Foggia. Sulla giustizia è stato fatto tanto, ma se ne parla troppo poco” ha sottolineato la sottosegretaria. In merito alla situazione delle case circondariali, “l’interlocuzione continua col DAP per la carenza di organico a Foggia e Taranto ha portato all’arrivo di nuove unità. Ma il problema risente della riduzione della pianta organica operata con la legge Madia, e la Puglia si è ritrovata coperta – per quanto riguarda il personale - solo sulla carta. C’è però la possibilità di anticipare un concorso straordinario per l’assunzione di 4mila unità di agenti di polizia penitenziaria, spalmata nei prossimi 3 anni, indipendentemente da quello che si tiene ogni anno, perché il sovraffollamento amplifica questa grave criticità”, ha aggiunto l’on. Macina, che poi ha ricordato come, relativamente alla sicurezza e alla prevenzione, “l’innalzamento del livello dei commissariati di San Severo e Cerignola può portare a un aumento dei rispettivi organici”.
L’on. Marialuisa Faro ha sottolineato quanto la soglia di attenzione della politica debba essere particolarmente alta, in materia di rispetto della legalità e della distanza effettiva – e non di facciata – da prendere rispetto a qualsiasi compromesso non degno di chi riviste un ruolo pubblico delicato. “Non ho mai avuto paura di espormi e schierarmi, il mio operato è sempre stato trasparente e non mi sono mai piegata a nessun possibile condizionamento e distorsione” la sua premessa. Durante il suo mandato si è occupata anche dell’insediamento abusivo sull’istmo di Lesina, con un’interpellanza e una successiva interrogazione nel 2019, “presentata per porre l’attenzione su un problema che va risolto, tutelando l’ambiente e gli interessi dei cittadini, compresi quelli che intendono mettersi in regola. Per migliorare la vivibilità di quel territorio, anche in termini di sicurezza, e l’attrattività turistica”. Il risultato è un post su Facebook, in cui gli elettori di San Nicandro Garganico e Lesina vengono invitati a ‘regolarsi di conseguenza’ se intendono votarla. “Una situazione spiacevole che probabilmente mi penalizza, visto il passaparola insistente alimentato da quel post mirato a colpire una persona, non a stimolare una riflessione su come recuperare un territorio da valorizzare, ma che mi rende orgogliosa: non mi piegherò mai ad alcun ricatto, e non cerco e non voglio i voti di chi si pone al di fuori e al di sopra della legge e delle regole. La credibilità e la coerenza sono cifre distintive mie e di Impegno Civico, e danno il senso a quella che sono e quello che faccio. Non le baratterò mai per una manciata di voti, anche se sono consapevole del prezzo da pagare: ma tocca a noi candidati dare l’esempio, per questo ho ritenuto doveroso rendere pubblico questo episodio” la sua conclusione.
(c.s.)

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