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Politica       Pubblicata il
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Tutolo chiede l'intervento del Governo per l'incontro del 22 novembre, ma alla Regione non vogliono




Tutolo chiede l'intervento del Governo per l'incontro del 22 novembre, ma alla Regione non vogliono

Al Consiglio regionale sulla provincia di Foggia non vogliono il Governo. Tutolo: "Follia. Devono invitare anche Giorgia Meloni".

Nota stampa del Consigliere della Regione Puglia Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della Seconda commissione (7 novembre 2022).

DICHIARAZIONE

«Basta dirlo che della provincia di Foggia non interessa nulla, ammetterlo sarebbe già un grande passo avanti verso la consapevolezza che i cittadini della Capitanata non possono contare nemmeno sulla Regione Puglia.
Nel sollecitare la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, circa l’invio degli inviti alle autorità politiche e amministrative che dovrebbero prendere parte alla seduta del consiglio monotematico sullo sviluppo della provincia di Foggia in programma il prossimo 22 novembre, si è palesata la assoluta non volontà di invitare i parlamentari neoeletti e i rappresentanti del governo. La motivazione fornita è che “non si vuole offrire una vetrina a questo governo”. Follia pura.
La presidente dell’Assemblea che rappresenta tutti i pugliesi sostiene che non bisogna dare visibilità ai nostri rappresentanti in Parlamento e ad altre cariche istituzionali.
Alla Capone chiedo pubblicamente: e i tredici omicidi che si sono consumati dall’inizio dell’anno, di cui l’ultimo appena pochi giorni fa, dove li vogliamo mettere, in un museo, così che tutto il mondo possa “ammirarli” e non si faccia nulla per fermare questa escalation di violenza?

Sono disgustato e arrabbiato. Sono due anni che mi batto per ottenere la celebrazione di questa seduta speciale del Consiglio affinché si parli della Capitanata nel suo complesso e mi si dice che chi poi dovrebbe intervenire ai più alti livelli non è invitato per questioni di veti e malevolenza nei confronti del governo?
In questi due anni ho dovuto scrivere, attendere e poi ancora sollecitare e perfino cominciare uno sciopero della fame e organizzare ben due manifestazioni plateali (una sulla Statale 16 e una davanti alla Prefettura) per “convincere” chi ha il privilegio di amministrare la Regione Puglia che la provincia di Foggia merita attenzione, che ci sono problemi da risolvere con urgenza e che le linee di sviluppo vanno discusse insieme e non a compartimenti stagni. Invece, l’acredine politica si è insinuata tra le necessità di una terra che reclama ciò che le spetta, anzitutto rispetto.

Il consiglio monotematico è un punto di partenza, un segnale che della Capitanata ci si occupa tutti congiuntamente. Viceversa, dopo tanto tergiversare e rinvii inspiegabili, non si invitano coloro che devono raccogliere le istanze del territorio che merita di conoscere quali sono le idee per tirarlo fuori dal pantano in cui la mala politica degli ultimi decenni l’ha fatto cadere e quali strategie si vogliono attuare.

Pertanto, pretendo che la presidente Capone spieghi a 600 mila cittadini - se fanno ancora parte della Regione Puglia – il perché di questa decisione. E poi deve chiarire perché la ministra Luciana Lamorgese (la cui assenza fece saltare la seduta del 12 luglio scorso) sì e il neo ministro Matteo Piantedosi no.
Anzi, come avevo proposto già per la data precedente, rilancio e dico che va invitata la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, perché ci deve far sapere quali sono i piani del governo per risolvere i problemi di questa provincia.

A me, se la presidente Capone non accetta le scelte democratiche degli italiani e dei pugliesi, può stare anche bene, ma si deve ricordare che lei non è una cittadina qualunque e che la campagna elettorale è terminata a settembre.
A meno che non pretenda che si discuta con lei, invece che con i parlamentari, dello scellerato riordino della geografia giudiziaria che ha penalizzato proprio la provincia di Foggia.
Quando la presidente Capone pubblica quei post commoventi sul suo impegno per i pugliesi, le viene in mente che esiste anche la Capitanata? Quando scrive del sole e del mare del Salento lo sa che ci sono anche qui da noi e che dovrebbe impegnarsi per valorizzare anche le nostre meraviglie?

Privare questo consiglio monotematico della presenza dei parlamentari e degli altri rappresentanti del governo significa svuotarlo di prospettive per il futuro di questo territorio. Significa alimentare quel (vantaggioso?) squilibrio tra le province pugliesi che denuncio da quando sono stato eletto. Qui va bene se si parla di “quarta mafia”, ma è vietato discutere di progresso tecnologico, di infrastrutture, di incentivi per industria, agricoltura e turismo. Siamo una terra a vocazione agricola, ma abbiamo centinaia di ettari di terreno senza acqua perché non ci sono le infrastrutture necessarie, e non favoriamo l’insediamento di aziende che possano lavorare il prodotto che noi stessi coltiviamo. L’emergenza idrica in Capitanata è un problema che non viene nemmeno sfiorato in Regione, eppure me ne sto occupando da tempo attraverso degli incontri e la costante denuncia pubblica di una situazione drammatica, che se non si prendono provvedimenti immediati, ci porterà alla desertificazione.
Ci sono possibilità per creare lavoro e fermare l’esodo dei nostri giovani, ma vanno conosciute e colte in tempi brevi.
Parlarci tra noi consiglieri senza l’interlocutore che decide a Roma è quella sì una vetrina inutile e beffarda. Una lavata di faccia ai Foggiani, che il giorno dopo si ritroverebbero con gli stessi problemi, forse solo aggravati.
Ho l’impressione che l’unica strategia attuata sia quella di non muovere un dito per questa provincia e lasciarla agli ultimi posti delle classifiche.

Quindi, presidente Capone, che vogliamo fare, li invitiamo i rappresentanti dello Stato o vuole spiegare lei ai cittadini della provincia di Foggia verranno lasciati al loro destino per antipatia politica?».

(c.s.)

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