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Cultura       Pubblicata il
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Accorpamento sedi scolastiche a Lucera, riceviamo una nota dalla DS Francesca Chiechi




Accorpamento sedi scolastiche a Lucera, riceviamo una nota dalla DS Francesca Chiechi

Riceviamo e integralmente pubblichiamo una nota della Dirigente scolastica dell' Istituto Comprensivo Tommasone-Alighieri, Francesca Chiechi, che interviene sulla questione accorpamento delle sedi scolastiche a Lucera, a seguito della pubblicazione di nostri articoli.

Di seguito il testo


Spett.e Redazione, invio delle semplici mie considerazioni inerenti la questione accorpamento delle sedi scolastiche.
Grazie per l’attenzione rivolta alla Scuola.
DS Francesca Chiechi

"Con il Pnrr si prevedeva di ridurre il numero alunni per classe. Di fatto, invece, si riducono le autonomie scolastiche. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito continua con un fare politico, poco pedagogico, quello del dimensionamento. L’iter decisionale, avviato con la delibera di Giunta regionale dell’8 agosto 2023 porterà la Puglia a perdere 58 istituzioni scolastiche, poiché, la media italiana di alunni per scuola dovrà essere di 961 dal 1 settembre 2024. Anche la nostra città di Lucera sarà interessata dalla soppressione dell’ Istituto “Bozzini – Fasani”, a cui sono profondamente legata perché una delle mie prime sedi di supplenza da docente e perché, qualche anno fa, fui assegnata a quella scuola quale Presidente di commissione d’esame e conobbi tanti bravi docenti e collaboratori scolastici.
Ora, si resta in attesa del decreto ministeriale ad hoc, che dovrà essere emesso entro il 31 agosto, necessario per rendere operativa la riforma avallata dal ministro Valditara. Una proposta partita quasi in modo sommesso e che poi ha preso sempre più forza. D’altra parte prendersela con gli studenti è facile: non appartengono a un sindacato e nemmeno ad un partito.
Chiudere vuol dire perdere.. perdere risorse, perdere cultura, perdere opportunità di confronto, spazi di crescita, perdere anche sana concorrenza…
Un’aula scolastica è il bastione che salva una civiltà dai pregiudizi, dalla immobilità o dal fatalismo delle famiglie. Chiudere quei cancelli, ora sono gialli, e domani potrebbero avere il colore della mia scuola, è la cosa più comoda e insensata che un politico possa fare.
Investire nella scuola, forse, potrebbe voler dire valorizzare l'identità di ogni Istituto, creare classi poco numerose in cui ogni alunno possa essere seguito e supportato. È pedagogicamente importante che ciascuno si senta accolto e responsabilizzato.
Sicuramente diventa un impegno economico rilevante, ma si tratta di investire sulla mente e sull’anima, si tratta di pensare in prospettiva e scommettere, coraggiosamente, che i futuri adulti cittadini avranno potuto acquisire migliori conoscenze e competenze in un tempo, questo post-moderno, di grande emergenza affettiva, educativa e culturale.
Sì. sono contraria agli accorpamenti degli istituti. Se il compito principale di un insegnante è quello di stimolare i ragazzi affinché prendano consapevolezza dei loro talenti e di accompagnarli con assertività a sviluppare le loro competenze, come può essere possibile offrire ai tanti allievi delle classi pollaio le identiche cure?
Nonostante la buona volontà di tutti, si rischia di demotivare allievi e docenti ed è proprio questo che va scongiurato. La scuola è alla base del futuro dei ragazzi, la personalità comincia a prendere forma tra i banchi scolastici e solo una cura sollecita può veramente aiutarli a prepararsi alla vita futura. Esattamente come per un edificio: solide fondamenta permettono alla costruzione di resistere alle calamità che inevitabilmente possono verificarsi, così la cura negli anni di formazione rafforza il carattere e prepara alla vita".

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