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Politica       Pubblicata il
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Fondi dissesto idrogeologico, "Tutolo: nuovi uffici regionali prima della sicurezza delle persone".




Fondi dissesto idrogeologico,

Fondi dissesto idrogeologico, "Tutolo: nuovi uffici regionali prima della sicurezza delle persone".

A fronte degli eventi alluvionali che stanno flagellando l’Italia in queste ore, non vorrei essere nei panni degli amministratori della Regione Puglia che - invece di investire al massimo i fondi disponibili e destinarli alle opere a tutela delle vite umane e delle cose - li hanno dirottati su nuove sedi per uffici e archivi regionali, dando il via libera a nuove cattedrali nel deserto che nulla hanno a che fare col dissesto idrogeologico. Una vera follia.

Quei 42 milioni e mezzo di euro previsti per il 2024 sono risorse attinte dai fondi della legge n.145 del 2018, nata proprio a seguito di una catastrofe.
C’è una nota del 13 luglio 2023 del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali in cui si indica chiaramente ai Comuni - al fine di garantire il rispetto dei target del PNRR - che si tratta di fondi da “destinare ad investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio” e, nello specifico, di investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di strade, ponti e viadotti, nonché degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell'ente.
Non credo che questi principi valgano solo per i Comuni.
Gli interventi della Regione a salvaguardia delle vite umane sono fondamentali e ricordo a tutti che l’importanza di tali opere è stata definita – attenzione - dal Commissario di Governo per il dissesto idrogeologico della Regione Puglia - cioè dal presidente Michele Emiliano – che il 7 novembre 2022 in una lettera indirizzata all’Assessorato competente parla espressamente di “salvaguardia delle vite umane e del territorio”.

Sono situazioni che ho denunciato in Consiglio, dove lo scorso settembre proposi anche un emendamento affinché si sollecitasse l’impiego delle risorse per il 2023. Tutti i consiglieri votarono no, eccetto me ovviamente, e di fatto si sono rimandati anche interventi piuttosto urgenti, con progetti già cantierabili.
Anche in quella occasione rimarcai che la Provincia di Foggia è tra le zone più interessate, purtroppo, perché è una delle aree a riconosciuto rischio idrogeologico, perciò soggetta a situazioni di pericolo che necessitano di maggiore attenzione. Per non dire dei gravi rischi che corre una parte della città di Lucera, poiché ancora non viene completata l’importante opera di consolidamento del versante collinare del Castello.

Ho già contestato molte volte la scelta di finanziare con i fondi del dissesto idrogeologico per il 2023 bocciodromi, bagni pubblici e loculi invece, per esempio, delle strade franose dei Monti Dauni. Adesso ci risiamo con i fondi per il 2024.
L'assessore Piemontese ed il presidente Emiliano anche per quest'anno hanno deciso che i soldi per il dissesto idrogeologico devono essere utilizzati per altro e non per la sicurezza dei cittadini pugliesi.
Su un totale di circa 80 milioni di euro a disposizione nei due anni solo 15 milioni sono stati spesi per opere di mitigazione del rischio idrogeologico.
La provincia di Foggia che ha un territorio infinitamente fragile può attendere, alla faccia del pericolo per le popolazioni!
Se ciò che è accaduto in Emilia Romagna e in Toscana dovesse accadere in Puglia (spero vivamente di no), si sappia che io ho chiesto che quei soldi fossero usati per proteggere le popolazioni ma la mia richiesta è stata volutamente ignorata.
Ampliamento di uffici contro la messa in sicurezza del territorio. Se mai dovesse accadere un evento catastrofico, come si potranno mai giustificare simili scelte?

Ufficio Stampa
ANTONIO TUTOLO Consigliere Regione Puglia

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