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La scuola Dante Alighieri di Lucera incontra il procuratore La Ronga




La scuola Dante Alighieri di Lucera incontra il procuratore La Ronga

Più forti del silenzio

“Felici nella legalità”
Incontro con il procuratore Antonio Laronga.

La Scuola “Tommasone-Alighieri”, da sempre impegnata in iniziative a tutela della legalità, il prossimo 22 gennaio 2025 ospiterà nella sala immersiva dell’Istituto “Dante Alighieri” di Lucera, il procuratore aggiunto presso il tribunale di Foggia, Antonio Laronga.
L’incontro formativo, curato dalle docenti del Dipartimento di Lettere, dal titolo “Felici nella legalità 2025”, sarà rivolto agli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria.

In magistratura dal 1993, Laronga inizia ad occuparsi della criminalità foggiana dal novembre 1996. Il suo nome è legato ad alcune delle inchieste che hanno segnato la storia giudiziaria degli ultimi 25 anni in Capitanata. È lui, ad esempio, ad occuparsi del traffico di rifiuti scoperto in località “Giardinetto” di Troia.
Nel campo della pubblica amministrazione, il nome di Laronga è legato alla maxi-inchiesta sulla sottrazione di oltre 23 milioni di euro commessa dai vertici di Gema nella riscossione dei tributi, nonché alle numerose indagini sulle forniture fraudolente all’asl di Foggia commesse grazie alle complicità di funzionari e medici corrotti, fenomeno che rischiò di mandare in bancarotta l’azienda sanitaria negli anni 2010-2015. Decine i casi di omicidio di cui si è occupato, dalla vicenda del tunisino Sebai Ezzedine, il serial killer delle vecchiette condannato per l’omicidio di Madonna Celeste, all’omicidio della sedicenne lucerina Giovanna Tanese, fino al recente duplice omicidio attribuito all’albanese Taulant Malaj, il cui processo è in corso di svolgimento dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia.
Il nome del pm Laronga compare anche in alcune delle vicende antimafia più rilevanti dell’ultimo decennio, quali l’inchiesta “Piazza pulita”, che evidenziò l’infiltrazione di uomini della mafia foggiana nell’Amica spa, l’azienda dei rifiuti appartenente al comune di Foggia, e la più recente operazione “Decima azione”, conclusa con pesanti condanne a carico di esponenti apicali della “società foggiana”.

La scuola “Dante Alighieri” ha già avuto il piacere di ospitare il dottor Laronga nel maggio 2023; in quell’occasione il titolo scelto per l’incontro fu “Felici nella legalità”, titolo ripreso anche per questo nuovo incontro, quasi a voler suggellare il concetto che, attraverso la legalità, ci si può sentire più felici. E’ questa ultima la visione innovativa della legalità per l’intera comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo, quotidianamente impegnata in prima linea e negli ambiti più comuni, nella promozione della legalità.

“L’azione educativa alla lotta alle diverse, ed ormai numerose, forme di mafia, divenute oggi più che mai subdole e capaci di infiltrarsi silenziosamente negli ambiti di maggiore potere e ricchezza del Paese, è una vera priorità. Tuttavia, per la scomodità della tematica e per la scarsa risonanza mediatica, poco si parla ai ragazzi, giovani cittadini della società globalizzata, del binomio economia e mafia. Eppure, sono proprio le nuove generazioni, per fortuna, a volerne sapere di più, a mostrarsi interessati, avidi di conoscere e ri-conoscere il crimine e di imparare a difendersi.
La nostra Scuola ha da tempo scelto di sollecitare il desiderio di conoscenza degli alunni alla tematica, attraverso una specifica progettualità sulla legalità che si serve, anche, dell’ambiente scuola, spazio quotidianamente vissuto, perché la si possa promuovere. Infatti ogni aula è stata intitolata con il nome di una vittima di mafia e, inoltre, sulla carta intestata della Scuola compare il logo dell’Associazione LIBERA a cui si è associati.
Oggi, più che mai, si deve educare attraverso l’esempio concreto e la conoscenza personale e reale di uomini che si espongono in prima linea per il bene della comunità sociale. Poiché questi testimoni sono di esempio per tutti, abbiamo voluto nuovamente, nella nostra scuola, il dott. Antonio Laronga. Quando egli venne da noi la prima volta riscosse tra i ragazzi un grande apprezzamento per le tematiche attuali trattate con un linguaggio semplice, diretto, preciso, senza lungaggini, e chiaro. Chiarezza di linguaggio vuol dire chiarezza di pensiero e questa è una dote rara poiché, spesso, si gioca con le parole con conseguente ambiguità che si fa sorgere con l’intenzione di confondere, di non fare intendere”.

In virtù del legame di stima instauratosi col procuratore aggiunto nel corso degli anni, egli omaggerà nuovamente la nostra comunità della sua presenza, con un dibattito che partirà da una serie di riflessioni scaturite negli stessi alunni dalla lettura del suo ultimo libro: “L’ascesa della quarta mafia. Espansione e metamorfosi della criminalità organizzata foggiana”, edito nel 2024 per conto della Casa Editrice Zolfo.

La lettura del testo ha aiutato i ragazzi a prendere consapevolezza che la “mafia” non è una realtà avulsa dal nostro territorio, ma essa è capace di mimetizzarsi in aree anche molto distanti da quelle di origine, non rimanendo circoscritta alle tre mafie storiche del nostro Paese. L’illegalità fa leva sulla disponibilità di ampi settori dell’impresa a fare affari avvalendosi della loro forza economica e criminale.
I ragazzi, cittadini della nostra società multietnica, globalizzata, internettizzata, devono imparare e riconoscerne le trame e a sapersi difendere da un rischio la cui implicazione toglie libertà e felicità, relegando la persona ad una vita misera.

Rilanciando l’iniziativa “Più forti del Silenzio” Felici nella legalità - la scuola “Tommasone - Alighieri”, si schiera in modo inequivocabile dalla parte di chi, attraverso le ‘parole’ e l’esempio di vita, possa contagiare le nuove generazioni alla promozione della Legge e alla lotta alla criminalità mafiosa.
L’invito a partecipare all’evento è stato esteso anche ai ragazzi rappresentanti d’Istituto e rappresentanti delle classi quinte delle Scuole Superiori del Territorio.


“La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
” (Paolo Borsellino)

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