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TROIA: Il cortile di Palazzo D’Avalos si colora di arcobaleno con i pannelli della pace.




TROIA: Il cortile di Palazzo D’Avalos si colora di arcobaleno con i pannelli della pace.

TROIA: Il cortile di Palazzo D’Avalos si colora di arcobaleno con i pannelli della pace.

Il nome della pace è abusato, è violentato, é sacrificato e non trova la sua esatta corrispondenza nel suo significato intrinseco. E’ millantato, defraudato e offeso come obiettivo utopico di ciascuna comunità, ma è la scommessa di ciascun popolo, di ciascun gruppo sociale, di ciascuna famiglia.
La nostra storia moderna ha visto grandi conflitti mondiali dichiarati ed è testimone, anche ora, di continui conflitti globali sottesi tra le pieghe dei secoli.
In questo trascorrere del tempo, intere generazioni, uomini e donne hanno visto il continuo susseguirsi della negazione della pace e la reiterata privazione di qualsiasi libertà, nel nome di una ragione economica, politica e religiosa. Morti e macerie hanno lasciato scie di odio e di rancori che difficilmente verranno dimenticati, se nella declinazione degli eventi non si proporranno soluzioni in cui gli uomini vengano ascoltati nelle loro ragioni e nelle loro specifiche richieste culturali e antropologiche.
Il vessillo di una bandiera, fatta di tutti i colori dell’iride, è l’emblema di come la diversità rappresenti una risorsa, una ricchezza, l’obiettivo a cui tendere, perché nella differenza si trova il confronto, lo sviluppo e la sopravvivenza.
I colori dell’arcobaleno, che da oggi nel cortile del Comune, velano i simboli delle tre religioni monoteiste vogliono testimoniare il desiderio ardente di pace che i cittadini troiani, intendono testimoniare, per non dimenticare, quante morti, sofferenze e ferite l’umanità, purtroppo, anche oggi, conta con altrettante ferite da ricucire, in ogni angolo del nostro pianeta.
I tre pannelli, gentilmente donati dal designer di origini troiane Pasquale Volpe, sono la testimonianza dell’ intenzione dell’Amministrazione Cavalieri di comunicare la volontà della ricerca della pace per i popoli vittime di guerre fondate su ragioni religiose, e per tutti i popoli vittime delle guerre a cui il diritto e il privilegio della pace è negato.
Il designer troiano nel suo progetto comunicativo, ha inteso farsi portatore di un messaggio universale, interpretando la più profonda intenzione sottesa delle religioni: essere lo strumento della pace.
I simboli religiosi sono individuati dai contorni che la bandiera della pace descrive nei margini, facendosi pregna di essi perché li pervade in ogni piega. Così la pace deve pervadere ogni meandro della vita e delle scelte dell’uomo.
Un’opera contemporanea alle pareti di un palazzo storico, perché i messaggi di pace passano attraverso le contrapposizioni, i gesti, le buone intenzioni, le piccole scelte, giorno dopo giorno, nel progetto più generale di condivisione dell’amministrazione con la città e con i suoi cittadini.


Domenico De Felice
Ufficio Stampa Comune di Troia
 

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