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Cattedrale di Notre-Dame a Parigi nell’anniversario della morte di Santa Bernadette Soubirous, avvenuta il 16 aprile del 1879




Cattedrale di Notre-Dame a Parigi nell’anniversario della morte di Santa Bernadette Soubirous, avvenuta il 16 aprile del 1879

Sull’incendio della Cattedrale di Notre -Dame a Parigi
L’altro ieri, mentre continuavano a fumeggiare i resti della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ricorreva l’anniversario della morte di Santa Bernadette Soubirous, avvenuta il 16 aprile del 1879 a Nevers, dove la salma giace nel Convento di Saint Gildard. Come è noto, la Santa è conosciuta per le apparizioni della Vergine Maria presso la grotta di Massabielle a Lourdes, famosa in tutto il mondo, dove ogni anno affluiscono milioni di devoti.
Tutti i parigini piangono per l’incendio che ha distrutto gran parte del famoso capolavoro gotico, patrimonio dell’umanità e simbolo della cristianità francese, e la commozione ha colpito anche gran parte di noi cittadini d’Europa e del Mondo.
Non è nostra intenzione evidenziare una correlazione tra le due tristi vicende sopra menzionate, né vogliamo assolutamente alludere a segni premonitori in questo periodo storico in cui i valori e le nostre radici cristiane sono messi in discussione; si tratta naturalmente di una fatale coincidenza, anche se a volte nulla avviene per caso…
Detto ciò, non possiamo non ricordare quello che avvenne in Francia e in Europa sin dal periodo della Rivoluzione Francese (1789), con la confisca dei beni ecclesiastici, con la chiusura di molti conventi e chiese e poi con l’avvento di Napoleone Bonaparte (in quella Cattedrale Napoleone fu incoronato Imperatore), mediante lo smembramento del clero e la definitiva rinuncia a rivendicare i beni della Chiesa, già incamerati dallo Stato durante la Rivoluzione. Tuttora la Cattedrale di Notre-Dame è di proprietà dello Stato francese, così come gran parte delle chiese e delle altre strutture religiose. Alla Chiesa spetta soltanto il loro utilizzo, in base al Concordato sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905. Oggi, quindi, tutto il popolo francese è profondamente addolorato per questo tragico avvenimento, che ha causato la distruzione, appunto, di un importante simbolo della cultura cristiana.
Ma non possiamo rimanere indifferenti nel prendere atto che i cristiani in Francia - come in altre parti d’Europa - da tempo sono in netta minoranza e che, comunque, assistiamo ad un mondo che va sempre di più verso la “scristianizzazione”. Ne consegue l’abbandono e il degrado di tante chiese (che necessiterebbero invece di grosse risorse per un’adeguata manutenzione), oltre che la trasformazione di luoghi di culto in strutture profane.
Di fronte a questo triste scenario, al quale si aggiunge l’amarezza per il fatto che a livello europeo non sono state riconosciute le “radici cristiane”, a noi piace ancora e sempre ricordare i luoghi, le chiese e i monumenti legati alla fede e al culto dei Santi che hanno dato lustro alla Francia, tra cui: Santa Giovanna d’Arco a Rouen, Santa Teresa di Gesù Bambino a Lisieux, Santa Bernardette Soubirous a Lourdes, Santa Caterina Labourè a Rue du Bac - Parigi (la Medaglia miracolosa), Santa Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial (la Messaggera del Sacro Cuore di Gesù), San Claude de la Colombiere, San Giovanni Maria Vianney (il Curato d’Ars), San Rocco di Montpellier, San Francesco di Sales, San Vincenzo de’ Paoli, San Luigi Maria Grignon de Montfort e tanti altri Santi i quali, in questo momento in cui la Chiesa subisce sempre di più il fenomeno della “scristianizzazione”, rischiano di cadere nell’oblio.
Come ha affermato Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo della Diocesi Bari-Bitonto, nel suo messaggio di speranza ed affetto verso il popolo francese, “bisogna avere fiducia nel Signore, perché a queste vicende segue sempre la ricostruzione”, come è avvenuto alla Basilica di S. Francesco d’Assisi per i danni del terremoto del 1977, ad alcune chiese della città dell’Aquila per il terremoto del 2009 e al Teatro Petruzzelli di Bari, danneggiato completamente nel 1991 e ricostruito e migliorato sotto il profilo della sicurezza ed agibilità.
Pertanto auspichiamo che al più presto la famosa Cattedrale di Notre-Dame ritorni al suo antico culto e splendore.
Nicola Chiechi
già Direttore Centro Culturale Cattolico
Diocesi Lucera-Troia

(foto vebinternet)

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