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Cronaca       Pubblicata il
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Operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia 'Chorus 2'


Descrizione

Operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia 'Chorus 2'

Dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso, i quattro soggetti ritenuti appartenenti alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza operante su Foggia, arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale.
L’attività rappresenta uno dei quattro tasselli di cui si compone l’operazione 'Chorus 2', messa a segno tra Foggia e altri comuni della Capitanata, tra ieri e oggi, da polizia e carabinieri (ciascuno per competenza), con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia. Nel dettaglio, i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Albanese, di 39 anni, la moglie Maria Assunta Micaletti, 28enne, Angelo Salerno, di 31 e la moglie Valentina Micaletti, 26enne, per il reato di rapina aggravata in concorso. Albanese, considerato elemento di spicco del gruppo criminale, risulta già detenuto in quanto coinvolto nell’operazione capitale 'DecimAzione' che, nel novembre scorso, ha portato all’arresto di 30 soggetti, accusati a vario dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione ai danni di svariati imprenditori e privati della città di Foggia. Proprio nell’ambito di tali indagini, gli inquirenti hanno cristallizzato l’episodio contestato. In particolare, è emerso come Albanese, all’epoca sottoposto al regime degli arresti domiciliari, vantasse un credito di natura illecita nei confronti della sua vittima e che, a saldo di tale debito, avesse preteso da quest’ultima la consegna di uno scooter Yamaha T Max. A seguito del rifiuto di consegnare lo scooter, l’uomo aveva allora dato precise indicazioni ai complici (la moglie e i coniugi Salerno - Micaletti) di recarsi dalla vittima per impossessarsi del mezzo con la forza. Malgrado i tentativi di mediazione da parte della vittima per cercare un accordo, Albanese aveva comunque preteso la consegna immediata dello scooter, minacciando il malcapitato che, in caso contrario sarebbe andato lui in persona a riscuotere il dovuto, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari. Immediatamente, i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni locali e personali nei confronti degli indagati, recuperando quindi il mezzo “rapinato”, che in quella circostanza era nella disponibilità di Salerno. L’indagine si è conclusa con l’applicazione della custodia cautelare in carcere per Albanese e degli arresti domiciliari per i restanti tre complici.
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Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia, al termine di una articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura stessa. nei confronti di nove soggetti, tutti con precedenti di polizia. disarticolando un’associazione finalizzata alla commissione di rapine, furti e reati contro il patrimonio in genere. L’attività investigativa della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, aveva preso le mosse da una rapina, avvenuta a Foggia il 26 luglio 2018 ai danni di una rivendita di tabacchi di via Lucera. In quella circostanza, quattro soggetti. armati e travisati, avevano fatto irruzione nella tabaccheria e, dopo aver brutalmente aggredito il titolare, si erano impossessati di numerosi tagliandi “Gratta e Vinci”. Il 22 agosto successivo, con identiche modalità rispetto alla rapina precedente, gli stessi soggetti, ancora armati e travisati, avevano nuovamente fatto irruzione all’interno di un’altra tabaccheria di Foggia. questa volta in via Guido D’Orso, impossessandosi di numerose stecche di sigarette, tagliandi “Gratta e Vinci” e del denaro contenuto all’interno della cassa. Il 9 settembre, sempre dell’anno scorso, ancora a poche ore di distanza l’una dall’altra, lo stesso gruppo criminale dapprima portava a compimento un furto presso il bar “Dolce Sorriso”, in viale Ofanto, sottraendo anche in questa occasione il denaro custodito in cassa e svariati tagliandi della lotteria “Gratta e Vinci”, e poi il giorno seguente, tentava di introdursi, durante la notte, nel bar tabacchi ubicato sulla s.s. 89 Foggia — Manfredonia, non riuscendo nell’intento soltanto grazie al rapido intervento delle Forze di polizia. L’escalation criminale del gruppo di rapinatori proseguiva una decina di giorni più tardi, il 19 settembre 2018. Alle prime luci dell’alba, con ormai acquisita sistematicità quattro soggetti, anche questa volta armati e travisati, si introducevano all’interno di un bar tabacchi sito nel tratto foggiano della s.s. 673. impossessandosi del registratore di cassa contenete 800 euro, numerose stecche di sigarette e tagliandi “Gratta e Vinci”. La comparazione delle scene del crimine, anche grazie all’ausilio di personale specializzato della Polizia Scientifica, la meticolosa analisi delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza dei luoghi in cui i reati erano stati posti in essere, nonché da quelli situati nelle loro adiacenze, la comparazione delle celle telefoniche attivate e l’avvio di ulteriore attività tecnica, ha finalmente condotto gli investigatori all’identificazione dei responsabili in: Vincenzo Colucci, cl. ’99; Michele La Gatta, cl. ’56; Marco Pironti, cl. ’83; Giovanni Pompa cl. ’86; Lorenzo Valente, cl. ’73; Michele Arcangelo Gaudiano, cl. ’93; Elisabtta Tiene, cl. 2000; Teresa Leccese, cl. ’92 e Antonio Pio Ciasullo, cl. ’95. Gli arrestati sono tutti pregiudicati foggiani.

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Arresti per estorsione e lesioni a Lucera. Smantellata violenta banda criminale
In carcere i fratelli Giovanni e Marco Albis, Giuseppe Costantino e Vincenzo Esposito, tutti giovanissimi. Domiciliari al 43enne Fabrizio Albis, diversabile, padre dei due giovani fratelli e capo del gruppo. Emerso giro di cocaina
C’è anche sin blitz con 5 arresti a Lucera nell’operazione “Chorus 2”, messa a segno da carabinieri e polizia, coordinati dalla Procura di Foggia. In carcere i fratelli Giovanni e Marco Albis, rispettivamente di 21 e 19 anni. Dietro le sbarre anche il 19enne Giuseppe Costantino e il 18enne Vincenzo Esposito, solo quest’ultimo incensurato. Domiciliari, infine, al 43enneFabrizio Albis, diversamente abile, padre dei due giovani fratelli. Tutti sono ritenuti responsabili dei reati di estorsione in concorso e lesioni personali.
L’indagine iniziò dalla denuncia di un uomo alla fine del febbraio scorso che aveva riferito di essere rimasto vittima di un violento pestaggio, ordinato da Fabrizio Albis e messo in pratica dai figli, a causa di un debito con questi, di 5.500 euro, non onorato. Per quella violenza, la vittima fu costretta ad un intervento chirurgico.
Dalle investigazioni, emerse che il “credito” vantato dagli Albis non fosse da imputarsi ad una loro liberalità, bensì a numerose cessioni di cocaina mai pagate. È stata accertata l’esistenza di un vero e proprio gruppo criminali, formato dai giovanissimi arrestati e con a capo il 43enne che non esitava a ricorrere alla violenza per recuperare i crediti derivanti dalla vendita della droga.
Già nel luglio 2007 Fabrizio e Marco Albis, notato l’uomo in via Nicola Campanile, lo affiancarono intimandogli di saldare un debito di 200 euro per poi aggredirlo davanti ai passanti, nell’indifferenza generale.
Altra aggressione ad agosto 2017, quando Albis senior, col figlio Giovanni, costrinse l’uomo a salire a bordo della propria vettura per poi colpirlo al petto con un bastone.
Si è così arrivati alle aggressioni del 2019, la prima a febbraio riconducibile a Fabrizio Albis nel ruolo di mandante ed istigatore dei due figli, questi ultimi esecutori delle gravi percosse inferte alla vittima. Dopo qualche settimana, il capo della banda insieme a Costantino, minacciò anche di morte la vittima e i suoi congiunti.
Ancora più grave l’episodio del 23 marzo scorso. Esposito aveva scorto casualmente la vittima nei pressi di una sala giochi e, consapevole del “credito” vantato dagli Albis, chiamò questi ultimi. Una volta giunti sul posto Marco Albis e Giuseppe Costantino, accompagnati da altra persona, lo bloccarono nella centralissima piazza Tribunali e pestato. Per la vittima lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Scena ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della zona.
(c.s.)

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