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Cultura       Pubblicata il
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'Italia è finita' incontro con Pino Aprile


Descrizione

'Italia è finita' incontro con Pino Aprile

Abbiamo incontrato Pino Aprile nell'occasione della presentazione del suo "L’Italia è finita" (con un provocatorio sottotitolo "E forse è meglio così"), un libro che irrompe nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

Aprile la racconta così
"Tra una manciata di anni l'Italia, e forse l'Europa, non esisteranno più. Almeno come le conosciamo ora. Si spezzeranno per il fallimento della loro economia. Lo dicono autorevoli studi e indagini ben noti agli addetti ai lavori. Né l'una, l'Italia, né l'altra, l'Europa, reggeranno alla spinta disgregatrice: divide et impera è una massima che i mercati finanziari conoscono bene.
D'altronde, già oggi l'Italia non è più la stessa, così come non lo sono gli italiani: grandi aziende, grattacieli, interi quartieri, fertili terreni, squadre di calcio appartengono ad arabi, cinesi, capitali stranieri. (…) Unita, in realtà, l'Italia non lo è mai stata. Piuttosto, è il risultato di un'operazione scellerata di saccheggio e conquista, che ha distrutto un Sud proiettato nel futuro industriale e attuato un vero e proprio genocidio per "convincere" i riluttanti meridionali. Mentre collanti storici come la Chiesa perdono terreno, ovunque rinascono comunità non statuali che trovano altrove la propria identità. Ma forse, come insegna il Rinascimento, proprio nelle tensioni e nelle divisioni gli italiani danno il meglio. Lo smembramento sarà la nostra salvezza?”


Pino Aprile: Giornalista e scrittore pugliese, nato a Gioia del Colle e residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente. Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all'inchiesta a puntate "Viaggio nel Sud" e al settimanale del Tg1, Tv7. È autore di saggi accolti con successo e tradotti in diversi paesi. ‘Terroni’, uscito nel 2010 è diventato un vero e proprio caso editoriale, e i successivi ‘Giù al Sud’, ‘Mai più terroni’, ‘Il Sud puzza’ e ‘Terroni 'ndernescional’ gli sono valsi molti premi, tra cui il Premio Carlo Levi nel 2010, il Rhegium Julii nello stesso anno e il Premio Caccuri nel 2012.

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