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Regione Puglia a rischio 260 milioni di euro per avanzamento spesa PSR




Regione Puglia a rischio 260 milioni di euro per avanzamento spesa PSR

AVANZAMENTO SPESA PSR AL 30-06-2019.
A RISCHIO 260 MILIONI DI EURO!

L’ultimo report diffuso dal MIPAF, datato 30/06/2019, sull’avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020, pone, impietosamente, la Regione Puglia all’ultimo posto per spesa sostenuta con un misero 20,97%. L’aggiornamento formulato da AGEA al 31/08/2019 ci pone, se vogliamo, in uno scenario ancora peggiore, infatti se l’avanzamento di spesa si è portato al 21,71%, con un incremento di spesa in due mesi di solo lo 0,74%, il divario con le altre Regioni è tristemente aumentato.
Come noto, la situazione di stallo in cui versa il PSR Puglia è dovuto alla mole di ricorsi presentati al TAR Bari che, per lungo tempo, hanno tenuto bloccate le procedure di finanziamento. In data 05/04/2019 il TAR Bari, a seguito degli adempimenti richiesti alla Regione, si pronunciava con sentenza n. 70/2018, dichiarando improcedibili i ricorsi presentati a valere sulla Misura 4.1 A. Finalmente si cominciava ad intravedere uno spiraglio di salvezza per il PSR ed un possibile scampato pericolo per il disimpegno delle somme non spese al 31/12/2019 e parliamo di 260 Mln di euro.
A questo punto cosa fa la Regione Puglia?
Al fine di evitare il disimpegno al 31/12/2019 e di garantire la parità di trattamento tra i soggetti che hanno presentato Domanda di Sostegno, si inventa una sanatoria tombale che modifica i termini dei Bandi relativi alle sottomisure 4.1 A e 6.4. In particolare con Determinazione dell’Autorità di Gestione n. 230 del 15/07/2019 rettifica le modalità e termini di presentazione della documentazione probante la sostenibilità finanziaria e il possesso dei titoli abilitativi, in pratica rimettendo in gioco le stesse ditte alle quali avevano comunicato la decadenza dei benefici per decorrenza dei termini.
Nel testo originario del Bando il termine per la presentazione di tale documentazione, fissato in 180 gg. per le aree comuni e in 270 gg. per le aree protette, decorreva dalla data di pubblicazione del provvedimento di ammissione alla fase di istruttoria tecnico-amministrativa, pena di esclusione dalla graduatoria. Con la suddetta Determinazione le aziende che avrebbero dovuto essere escluse dalla graduatoria (più di 100), hanno beneficiato di una “sanatoria”. La Divina Provvidenza avrebbe detto il Manzoni.
La Determinazione n. 230 ha ovviamente creato nuove ditte ingiustamente escluse, con conseguente proposizione di nuovi ricorsi che includono le richieste di sospensiva cautelare dell’erogazione dei fondi.
E siamo al punto di partenza!!!
Più volte abbiamo chiesto, per vie ufficiali, un incontro con il Governatore Emiliano al fine di aprire un confronto e scongiurare scelte e provvedimenti a dir poco avventati, purtroppo le nostre richieste sono rimaste senza risposta.
Senza parlare della decisione di annullare il nuovo Bando sulla Misura 4.1 A, in nome di una superiore necessità di fare spesa velocemente. Ad oggi, di veloce, ci sono solo i ricorsi che continuano a fioccare ad ogni scelta sbagliata, illegittima e lesiva degli interessi degli agricoltori. Perché chiudere immotivatamente un bando che procedeva senza le “storture” del primo? E perché poi a dispetto di tutti spostare i fondi previsti per questo bando sul vecchio bloccato dai ricorsi da quasi due anni?
A questo punto ci auguriamo solo la Regione Puglia prenda coscienza degli errori fatti e che torni sui suoi passi adottando provvedimenti di revoca in autotutela, il tutto considerando che il TAR ha fissato il merito sui ricorsi avverso alla DAG n.230 per il 20/02/2020, ben oltre la dead line per il disimpegno.
Il seguito alla prossima puntata!

Rosario Centonze
Presidente Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Puglia

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